L’EVOLUZIONE DELLA MUSICA ELETTRONICA

Da quando la musica elettronica è salita alla ribalta, non ha mai smesso di catturare l’interesse del pubblico. La sua evoluzione dagli albori degli anni ’80 ad oggi è stata straordinaria e continua a ispirare gli appassionati dalla cultura della notte.
Nell’articolo che segue, esploreremo come si sono sviluppate le varie tendenze musicali nell’ambito della musica elettronica nel corso degli ultimi trent’anni. Scopriamo qualcosa in più sullo sviluppo della produzione musicale, i generi emergenti ed i nomadi digital culture!
Esamineremo anche il modo in cui artisti contemporaneamente famosi e sconosciuti hanno dato impulso all’evoluzione della scena underground per creare un nuovo sound estetico molto ricercato da parte di giovani clubbers di tutta Europa. Dai ritmi Detroit Techno agli innovativissimi synth-wave e ambient; dall’house minimalista
Composizione elettronica classica
La composizione elettronica classica è una forma di composizione musicale in cui le tecnologie elettroniche sono usate per creare musica. Questa forma di composizione è stata sviluppata nel XX secolo, ed è influenzata da diversi generi, tra cui la musica contemporanea, la musica classica, ed anche la musica popolare.
La musica elettronica ha dato agli artisti la possibilità di sperimentare con suoni che non sarebbe stato possibile creare con strumenti convenzionali. I primi esperimenti nella composizione elettronica risalgono agli anni ’30, quando l’ingegnere austriaco Oskar Sala costruì uno strumento chiamato Mixtur-Trautonium. Questo strumento era composto da una tastiera monofonica e da un circuito di sintesi analogico. Creava suoni usando l’elettronica, e quindi ha aperto la strada all’uso dell’elettronica nella composizione musicale.
Negli anni ’50, quando il primo computer è stato costruito, la tecnologia è diventata più avanzata. Gli artisti hanno iniziato a usare computer come mezzo per creare musica. I primi lavori di questo tipo sono stati prodotti nel 1957 da Lejaren Hiller e Leonard Isaacson. La loro opera d’arte, intitolata ‘Il Processo Illiac’, ha utilizzato software informatico per combinare la notazione musicale tradizionale con suoni generati da un computer.
Negli anni ’60, la tecnologia elettronica è diventata più accessibile ed economica, portando alla nascita di sintetizzatori modulari ed altri strumenti elettronici innovativi. Artisti come Karlheinz Stockhausen e Pierre Boulez hanno esplorato la possibilità della composizione elettronica con la creazione di opere pilota. Stockhausen ha anche pubblicato il primo libro sul tema della composizione elettronica classica nel 1964, intitolato ‘Elektronische Musik’.
Negli anni ’80, l’introduzione di computer portatili e workstation digitali ha permesso agli artisti di creare grandi quantità di musica in modo più pratico ed efficiente rispetto a prima. Negli anni successivi, gli sviluppatori di software hanno creato programmi sempre più avanzati per le produzioni musicali, come i sequencer MIDI e gli editor audio digitali. Queste nuove tecnologie hanno reso facile per gli artisti creare grandi quantità di musica complessa in modo più efficiente. Al giorno d’oggi, i computer sono diventati un elemento indispensabile nella produzione musicale di tutti i generi.
Con il progresso della tecnologia digitale, moltissimi strumenti software digitalmente sofisticati sono ormai disponibili a prezzi accessibili. Queste soluzioni consentono agli artisti di creare opere complesse ed elaborate in modo abbastanza semplice. I programmi per la produzione musicale offrono anche agli artisti maggiore controllo su elementi quali timing, arrangiamento, tonalità e altri aspetti della produzione musicale.
Da allora moltissime persone si sono avvicinate al mondo della composizione elettronica classica. Oggigiorno si contano diverse scuole che offrono corsi specializzati in quest’area della produzione musicale; inoltre esistono numerosi seminari ed eventi dedicati all’esplorazione dell’elettronica durante le fiere musicali internazionali come il Sonar Festival di Barcellona o il Moogfest di Asheville (North Carolina).
La composizione elettronica classica è un genere molto versatile che può incorporare elementi di altri generi come la musica contemporanea, classica e popolare. Alcuni degli artisti più notevoli del genere sono Steve Reich, Laurie Spiegel e Aphex Twin; tra i più recentemente emergente troviamo Akira Kosemura, Yuki Koshimoto e Brian Eno. Ovviamente nonostante queste grandissime personalità vi son numerosissimi compositori che contribuiscon ognor ggiorno all’evoluzione della musica elettronica classica!
Detroit Techno
Detroit Techno è un genere di musica elettronica sviluppata nella metropoli americana di Detroit, Michigan, durante gli anni ’80. Il genere è stato creato da un gruppo di musicisti, inclusi Juan Atkins, Derrick May e Kevin Saunderson, noti collettivamente come “The Belleville Three”.
Detroit Techno è stato un importante contributo all’evoluzione della musica elettronica moderna e ha aiutato a diffondere l’influenza della musica elettronica su altri generi. L’età d’oro della techno di Detroit ha avuto inizio nel 1986 quando Juan Atkins registrò la traccia intitolata “No UFOs” (UFO significa “Unidentified Flying Object”) sotto il nome di Cybotron. Questa traccia rappresentava un mix tra la musica sperimentale e il funk, e contribuì a definire la direzione in cui sarebbe andata la techno di Detroit.
La techno di Detroit si distingueva da altri generi di musica elettronica per via della sua gamma di tonalità più scure e profonde, con alcuni temi che trattavano anche di scienza fiction, fantascienza e tecnologia. Nei successivi anni ’80, Atkins e i suoi colleghi produssero diversi singoli che contribuirono all’evoluzione della techno di Detroit. Il singolo più famoso fu chiamato “Strings of Life” (1987) di Derrick May.
Questa traccia influenzò profondamente l’evoluzione futura della musica elettronica, diventando un classico tra i dj electro e le persone che ballavano in discoteca. L’influenza della techno di Detroit può anche essere vista nell’hip hop della West Coast degli anni ’90, che incorporava spesso ritmi simili a quelli presenti nella musica techno.
Nel corso degli anni ’90 e 2000, la techno di Detroit è rimasta un fattore dominante nell’industria musicale elettronica. Nel corso degli anni questo genere si è evoluto per includere suoni più complessi e innovativi. Oggigiorno ci sono DJ ed artisti che esplorano costantemente i confini della musica techno e creano nuovi suoni ed atmosfere. Alcuni degli artisti più importanti del genere techno sono Jeff Mills, Richie Hawtin, Carl Craig e Robert Hood. La techno di Detroit continua ad avere un forte impatto sulla cultura musicale moderna.
Moltissimi artisti di generi diversi hanno usato sonorità simili a quelle presenti nella musica techno per creare nuove versioni ed espressioni delle loro canzoni. I produttori di hip hop hanno anche tratto ispirazione dalle tracce cyberpunk e futuristiche che si possono trovare nella musica techno per creare beat moderni ed energici. La techno di Detroit ha anche influenzato la moda degli ultimi tempi, soprattutto con le persone che indossano abiti ispirati al synthwave degli anni ’80.
Per concludere, grazie all’influenza di artisti come Juan Atkins, Derrick May e Kevin Saunderson la scena musicale elettronica moderna non sarebbe la stessa senza l’esplosione della techno di Detroit negli anni ’80. La Detroit Techno è stata un enorme contributo all’evoluzione della musica elettronica e tuttora rimane un importante pezzo del puzzle nell’industria musicale globale.
Minimal House
La musica minimal house è una forma di musica elettronica che si è sviluppata nella seconda metà degli anni novanta. Si basa su un minimalismo sonoro ed è noto per i suoi ritmi ossessivamente ripetitivi e le sue texture e strutture minimali. La minimal house si basa sugli elementi di base della musica elettronica, come ritmi ossessivamente ripetitivi, campionature e sintesi.
La differenza principale rispetto ad altri generi è che la minimal house ha una maggiore enfasi sull’uso di scarse quantità di elementi musicali. Questo significa che ogni traccia di minimal house generalmente contiene pochi elementi, come percussioni, melodie, parole, campionamenti e sintesi. L’enfasi sull’utilizzo di poche quantità di elementi ha portato allo sviluppo di alcuni principali stili all’interno della famiglia della minimal house.
Questi includono lo stile Detroit techno, la tech-house, il deep house e la minimal techno.
Mentre tutti questi stili condividono alcuni elementi comuni, ciascuno ha un sound unico che lo distingue dagli altri. Lo stile Detroit techno prende il suo nome dalla città di Detroit, dove è stato sviluppato inizialmente da artisti come Juan Atkins, Derrick May e Kevin Saunderson. Lo stile Detroit techno è considerato un precursore della minimal house ed è caratterizzato da ritmi ossessivamente ripetitivi e bassline profonde. Il sound è generalmente piuttosto oscuro e melodico con partiture vocali più spesso come elemento principale.
La tech-house è un mix tra la minimal house e la techno tradizionale ed è caratterizzata da ritmi intensi ed energici con punteggiatura percussiva ricca ed elementi più melodici ed esoterici. Mentre i produttori di musica tech-house usano spesso campionature vocali e strumentali, queste ultime sono generalmente più elaborate rispetto a quelle utilizzate nella synth-pop o nella musica house tradizionale. La tech-house viene spesso descritta come un mix tra minimalismo sonoro ed energia emotiva.
Il deep house è un genere nato dalla fusione tra la musica house originale degli anni ’80 e i generi techno e acid house emergenti nello stesso periodo. Si distingue per i suoi bassline profondi e crepuscolari accoppiati con percussioni più leggera. Il deep house viene spesso descritto come “sensuale” e “melanconico”, con strumentazione trascinante ed emozionanti arpeggiatori synth che lo rendono ideale per le piste da ballare notturne. Infine, la minimal techno è un sottogenere della musica electronica che si concentra su ritmi ossessivamente ripetitivi accompagnati da campionature vocali e sintesi inusualmente complesse.
A differenza della maggior parte degli altri generi della musica elettronica, la minimal techno si concentra meno sull’utilizzo di effetti audio complicati e si concentra piuttosto sul creare texture sonore uniche attraverso l’uso di campionature vocali ricche di dettagli ed effetti sonori sorprendentemente semplici. La minimal techno è nota per essere piuttosto ipnotica, con molte persone che descrivono l’esperienza come simile ad un viaggio mentale.
In conclusione, la musica minimal house è un genere relativamente nuovo nell’ambito della musica elettronica che si concentra sull’utilizzo di pochi elementi musicali per creare texture sonore ricche e complesse. Si tratta di un genere versatile poiché contribuisce ad alimentare moltissimi altri generi della musica elettronica moderna come il Detroit techno, la tech-house, il deep house e la minimal techno.
Synth Wave
Sin dalla sua nascita, la musica elettronica ha trasformato radicalmente il modo in cui percepiamo la musica. Dalle sperimentazioni dei primi synth degli anni Settanta all’incredibile successo dell’electro-pop degli anni Ottanta, la storia della musica elettronica è una storia di innovazione, creatività e cambiamenti epocali. Uno degli eventi musicali più importanti di questa epoca è senza dubbio l’ascesa della Synth Wave.
La Synth Wave è un genere che si è sviluppato a partire dalla seconda metà degli anni Settanta e ha preso piede a partire dagli anni Ottanta. Questo stile di musica elettronica era caratterizzato da arrangiamenti spaziali, arpeggiatori, sequenze ritmiche e sintetizzatori. La Synth Wave è stata anche una delle prime forme di musica dance elettronica e un forte influenzatore della cultura pop degli anni Ottanta. Uno dei principali esempi di come la Synth Wave ha influenzato la musica degli anni Ottanta era i gruppi new wave come Depeche Mode, Yazoo e New Order. Questi gruppi hanno usato un sacco di sintetizzatori per creare un suono più profondo ed elettronico.
Questo suono era molto diverso da quello delle band classiche degli anni Settanta come Led Zeppelin o Pink Floyd, che avevano al loro centro il suono caldo ed acustico di chitarra e pianoforte. Gli artisti più importanti della Synth Wave degli anni Ottanta erano artisti come Kraftwerk, Giorgio Moroder, Jean Michel Jarre e Vangelis. Queste figure hanno creato alcuni dei classici più importanti della Synth Wave tra cui “Autobahn” di Kraftwerk, “One More Night” di Jean Michel Jarre e “Chariots of Fire” di Vangelis.
Negli ultimi decenni, la Synth Wave è tornata alla ribalta. Artiste come Kavinsky, Com Truise e Perturbator si sono appropriati del suono e lo hanno reso popolare con i loro album classici come Outrun (2013) e Night Drive (2015). Oltre a queste produzioni classiche, la scena synthwave è inondata da un gran numero di nuovi artisti che contribuiscono al suono attraverso le loro produzioni innovative.
In conclusione, la Synth Wave è un genere musicale che continua a ispirare gli artisti moderni ed è considerato un momento fondamentale nell’evoluzione della musica elettronica moderna. Con un ricco patrimonio musicale che include alcune delle produzioni più innovative ed iconiche degli ultimi decenni, il genere continua a essere apprezzato da fan in tutto il mondo.
Rising Indie Pop
L’indie pop è un genere di musica elettronica che si è evoluto nel corso del tempo, a partire dagli anni ‘80. È una miscela di generi musicali diversi come il rock, l’hip-hop, l’R&B, l’EDM, l’elettronica e altro ancora. Il termine “indie pop” deriva dall’inglese “independent popular”, per indicare una musica prodotta da artisti indipendenti che aspirano a conquistare un pubblico più ampio.
Negli anni ’90, l’indie pop ha avuto un vero e proprio boom grazie alla diffusione massiccia della musica elettronica. È diventato un genere di musica molto popolare tra i giovani, e molti artisti indie hanno sfondato in questo periodo. Alcuni degli esempi più famosi di questo periodo sono i gruppi britannici come Doves, The Streets, The Chemical Brothers e altri. Altri artisti indie pop che hanno avuto un grande successo in questo periodo includono The Avalanches, Hot Chip e Four Tet. Con l’arrivo del nuovo millennio, l’indie pop ha visto un grande sviluppo.
Ci sono stati molti artisti che hanno cercato di sperimentare con nuovi stili e suoni. Molti di questi artisti sono arrivati da differenti paesi; ad esempio Paul Kalkbrenner (Germania), M83 (Francia), Yelle (Francia) e Tokimonsta (Giappone). Questa diversità ha contribuito a rendere l’indie pop un genere ancora più vario e dinamico. Un altro fattore che ha contribuito alla diffusione dell’indie pop è stata la nascita della scena dance elettronica.
Con l’avvento delle feste rave negli anni ‘90, c’è stato un forte interesse per questa musica elettronica, spingendo molti artisti indie a produrre brani più up-tempo con elementi dance. Anche le nuove tecnologie come i laptop e gli strumenti digitali hanno contribuito a rendere la produzione musicale più rapida ed economica, permettendo agli artisti indie di produrre brani più interessanti e complessi.
Oggigiorno l’indie pop è rimasto un genere molto popolare, grazie alla sua versatilità ed alla sua continua evoluzione. Molti artisti indie hanno sperimentato con nuove sonorità e stili per creare brani originali che toccano diversi generi musicali. Alcuni esempi classici sono gli Arctic Monkeys con il loro rock psichedelico, il producer electro-soul Machinedrum o il duo electro-pop Crystal Fighters.
Anche gli ultimi successi della scena indie come Tame Impala, Glass Animals o The xx include elementi di diverse forme di musica elettronica per creare della musica davvero accattivante. In definitiva con la sua versatilità e la sua costante evoluzione, l’indie pop rimane un genere molto amato dai giovani di tutto il mondo. La sua capacità di mettere insieme elementi del rock, hip-hop, R&B, EDM e altro ancora lo rendono un genere ideale per tutti i tipici della musica elettronica.
Conclusione
Per concludere, l’evoluzione della musica elettronica ha avuto un impatto profondo sulla cultura musicale moderna. La rivoluzione tecnologica ha aperto la strada a una varietà di nuove possibilità musicali ed è diventata la base di generi di musica come il synthpop, l’house, la techno e la drum and bass.
Gli artisti hanno iniziato a utilizzare sequenze ritmiche programmate, campionamenti e synth per creare nuove musiche che si sono evolute in stili complessi e sofisticati. Anche se la musica elettronica non è un genere facile da inquadrare all’interno di un solo aspetto culturale, i suoi effetti sono stati profondi. Ha contribuito a spostare l’asse della musica dalla performance dal vivo alla tecnologia, con conseguenze durature su come le persone ascoltano, producono e condividono musica oggi.
Alcuni dei più grandi artisti della musica elettronica hanno usato i loro talenti per influenzare artisti di tutti i generi. La loro influenza è evidente in più settori della cultura popolare, dalla moda all’arte alla pubblicità. La musica elettronica è diventata parte integrante di un’ampia gamma di tendenze musicali, dimostrando quanto sia versatile e dinamico. Infine, la musica elettronica sta sperimentando ancora un altro periodo di grande cambiamento con l’avvento delle nuove tecnologie digitali.
Gli artisti stanno sfruttando il potere delle piattaforme digitali per raggiungere un pubblico più ampio, creare nuovi stili e condividere contenuti facilmente accessibili. La musica elettronica è ormai parte integrante dello spettro dello streaming musicale, offrendo così a tutti la possibilità di godere delle sue suggestioni e vibrazioni in qualsiasi momento.