LA STORIA DEL PIANOFORTE

la storia del pianoforte

LE ORIGINI DEL PIANOFORTE

Da quando l’uomo ha iniziato a sviluppare la sua capacità di produrre musica, il pianoforte è stato un elemento essenziale. Qui esploreremo la storia del pianoforte dall’inizio della sua storia fino al presente. Lasciati trasportare attraverso i secoli e scopri l’evoluzione che ha portato all’amatissimo strumento musicale che possiamo ancora godere oggi!

In questa guida esamineremo le origini del piano, come si è sviluppata nel corso degli anni ed esamineremmo qualche modello importante lungo il viaggio. Presteremo particolare attenzione al contributo offerto da autori classici come Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven nello sviluppo del pianoforte moderno .

Origine del pianoforte

L’origine del pianoforte risale al lontano 1600, quando un inventore di nome Bartolomeo Cristofori creò l’ancestrale strumento a tastiera noto come clavicembalo con un martelletto. Il clavicembalo era uno strumento musicale che utilizzava corde tese all’interno di una cassa di legno, con aste di legno che venivano premute contro le corde con l’uso di un martello.

Strumenti simili esistevano già da molto prima che Cristofori li inventasse, ma il merito principale va a lui per aver creato un modello moderno di pianoforte. Successivamente, altri strumenti simili al piano sono stati creati nel corso dei secoli, tra cui l’harpsichord, la spinetta e la virginale.

Tuttavia, nessuno di questi strumenti ha mai raggiunto lo stesso successo del pianoforte. La parola “pianoforte” viene dall’unione della parola italiana “piano”, che significa piano, e “forte”, che significa forte. Questa è stata la prima volta in cui è stato usato il termine “pianoforte”, anche se la sua prima forma era conosciuta come forte-piano.

Il termine è stato anche usato per descrivere una versione più grande del clavicembalo. Nel 1709, Bartolomeo Cristofori ha prodotto il suo primo pianoforte che era più grande e più difficile da costruire rispetto al clavicembalo. Fu durante questo periodo che egli inventò anche il sistema di tastiera a pedale conosciuto come pedale forte-piano.

La tastiera a pedale consentiva al musicista di modulare il suono del pianoforte in base alle proprie esigenze. Nel corso dei secoli successivi, i pianoforti si evolsero gradualmente finché non furono inventati i moderni pianoforti acustici e digitali.

La maggior parte dei pianoforti moderni presentano un design standardizzato, con un certo numero di tasti, pedali e altre caratteristiche che li rendono unici. Nei giorni nostri, i pianoforti sono utilizzati in moltissime occasioni differenti, dalle esibizioni live all’uso domestico.

Il pianoforte esercita un enorme impatto sulla musica moderna ed è diventato un elemento essenziale per moltissimi generi musicali differenti. Il pianoforte è stato utilizzato da artisti come Chopin, Beethoven, Mozart e Bach per creare capolavori senza paragoni nella storia della musica.

Inoltre, la distinzione tra glissando (la tecnica di scorrere su e giù dalle note) e legato (una tecnica di pressione delle dita sulla tastiera che renderebbe le note collegate tra loro) è diventata più definita grazie all’evolversi dello strumento nel corso della storia.

In conclusione, il piano ha segnato un momento importantissimo nella storia musicale e non solo. Non solo ha influenzato la musica in modo profondo, ma ha anche introdotto nuove tecniche che hanno reso possibile un gradino più avanti nell’evoluzione degli strumenti musicali moderni e contemporanei.

la storia del pianoforte

Sviluppo del pianoforte

Il pianoforte è stato sottoposto a continue modifiche ed evoluzioni dalla creazione iniziale nel XVIII secolo. Lo strumento è passato da un mezzo raffinato e ben poco diffuso, usato quasi esclusivamente dai musicisti più ricchi e colti, a uno strumento popolare adottato da milioni di persone in tutto il mondo.

In questo capitolo esamineremo alcune delle innovazioni che hanno reso il pianoforte così famoso, compresi i progressi nel design del telaio, le migliorie apportate al suono, e l’introduzione di alcune funzionalità innovative.

Una prima importante modifica apportata al pianoforte avvenne nel 1720, quando Bartolomeo Cristofori progettò un sistema di viti che tenevano in tensione le corde. Tale innovazione permise di mantenere i toni costanti anche quando l’umidità della stanza aumentava o diminuiva.

Con il tempo, altri progressi nell’intonazione e nella qualità del suono furono apportati da numerosi artigiani. Tra questi, Johann Andreas Stein sviluppò un particolare tipo di martelletto in grado di generare un suono più brillante. Johann Christian Bach inventò un sistema di corde più elastiche che permetteva all’intonazione di rimanere stabile anche mentre l’umidità cambiava.

Miglioramenti significativi furono apportati anche alla scocca e al telaio del pianoforte. A causa dell’enorme quantità di forza esercitata dalle corde, il telaio dello strumento doveva essere molto resistente per supportare la tensione. Un notevole passo in avanti fu compiuto con l’introduzione del piano a coda nel XVIII secolo.

Il telaio del piano a coda era più robusto rispetto a qualsiasi altro strumento musicale prodotto prima di esso e consentiva di creare suoni più profondi e più ricchi. Nel XIX secolo, venne introdotto il “sostegno a gravità”, un dispositivo che applicava la forza gravitazionale alla scocca per mantenere ancorata la parte superiore dello strumento.

Un’altra importante innovazione introdotta nel XIX secolo fu l’invenzione di un meccanismo interno chiamato “sospensione tandem”. Tale meccanismo consisteva in una serie di levette collegate alle martelletti che non solo attenuavano il suono e rendevano lo strumento più silenzioso, ma permettevano anche agli artisti di ottenere una varietà maggiore di tonalità.

Altre innovazioni tecnologiche introdotte in seguito furono le particolari tecniche di lavorazione della scocca come la “costruzione tridimensionale” e la “costruzione ad incastro”. Quest’ultima tecnica prevedeva l’uso di scanalature nella parte superiore della scocca per consentire alle parti interne del piano di muoversi liberamente durante la riproduzione musicale senza comprometterne la qualità del suono.

Una ulteriore significativa modifica apportata al pianoforte nel XIX secolo è stata l’introduzione del doppio sostegno laterale. Tale dispositivo ha consentito agli artigiani di costruire pianoforti con una scocca più nitida e rigidamente resistente alla tensione delle corde. Il doppio sostegno laterale è ancora oggi utilizzato nella costruzione dei pianoforti moderni.

Altri progressi significativi comprendevano l’intensificazione degli effetti sonori ottenuti utilizzando i pedali, come ad esempio il pedale “Sostenuto” inventato da Jean-Henri Pape nel 1821. La tecnologia moderna consentì inoltre all’artigiano di creare pianoforti digitali utilizzando componenti elettroniche al posto della classica meccanica a molla per azionare le note del piano.

L’ultima importante innovazione introdotta nel XIX secolo è stata l’adozione della tastiera bianco-nera come standard moderno tra gli strumenti a tastiera. Prima del XVIII secolo, le tastiere erano state prodotte con tonalità miste; tuttavia, con il passare del tempo, gli artigiani hanno capito che le tonalità bianca-nera erano molto più facili da distinguere visivamente ed erano più pratiche per gli artisti eseguire musiche complesse.

La tastiera bianco-nera divenne presto lo standard tra tutti gli strumenti musicali moderni dotati di tastiera.

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